PABLO PICASSO - Massacro In Corea - 1951
Forse meno conosciuto di Guernica ma certo non meno significativo è questo quadro che Picasso dipinse nel
1951. La rappresentazione del massacro della popolazione avvenuta da parte di entrambe le fazioni delle due Coree durante la guerra
civile è certo una prosecuzione dell'impegno politico che Picasso raramente trasferisce nelle sue opere.
Come se la pittura fosse per lui un mondo personale dove sperimentare nuovi orizzonti nella rappresentazione, intoccabile
dai tanti avvenimenti politici che gli fluttuano intorno, Picasso sembra usare il suo potere pittorico di artista più
conosciuto al mondo già da vivente solo in pochi casi, quando, ormai saturo, non può fare a meno di lanciare un
grido dalle sue tele contro l'imbecillità che lo circonda. Il quadro nato dopo le passate esperienze cubiste, risente
ancora molto degli studi sull'arte africana, l'atmosfera plumbea dei grigi introduce l'argomento principale centralizzando
l'attenzione sulle azioni dei due gruppi di figure contrapposti. Curiosa la raffigurazione dei soldati somiglianti più a
marziani in tute spaziali e armi futuristiche piuttosto che ad asiatici in divisa. Li caratterizzano piedi sproporzionati
in contrasto con le teste piccole e inespressive, quasi a simboleggiare che un attaccamento spropositato alle cose
terrene non lascia spazio a sentimenti. L'altro gruppo di personaggi attende inespressivo e rassegnato
il compiersi dell'evento. Non è un quadro bello, non vuole esserlo, potente nella sua denuncia Picasso lascia
parlare la macabra linea nera che contorna le figure ed il messaggio è ovvio.
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